06.05.2015
[…] Quod tertio loco a nobis fuit observatum, est ipsiusmet LACTEI Circuli essentia, seu
materies, quam Perspicilli beneficio adeo ad sensum licet intueri, ut et altercationes
omnes, quæ per tot sæcula philosophos excruciarunt, ab oculata certitudine dirimantur,
nosque a verbosis disputationibus liberemur. Est enim GALAXIA nihil aliud, quam
innumerarum Stellarum coacervatim consitarum congeries: in quamcumque enim
regionem illius Perspicillum dirigas, statim Stellarum ingens frequentia sese in
conspectum profert, quarum complures satis magnæ ac valde conspicuæ videntur; sed
exiguarum multitudo prorsus inexplorabilis est.
Quello che in terzo luogo osservammo, è l’essenza o materia della via Lattea, la quale
attraverso il cannocchiale si può vedere così chiaramente che tutte le discussioni per tanti
secoli cruccio dei filosofi, si dissipano con la certezza della sensata esperienza, e noi
siamo liberati da sterili dispute. La Galassia infatti non è altro che un ammasso di
innumerabili stelle disseminate a mucchi, che in qualunque parte di essa si diriga il
cannocchiale, si offre subito alla vista un grandissimo numero di stelle, parecchie delle
quali si vedono grandi e ben distinte, mentre la moltitudine delle piccole è affatto inesplorabile.
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